“Sutter Cane è lo scrittore più letto di questo secolo, ha battuto perfino Stephen King. Cane vende di più!“
E’ il 1994 quando John Carpenter decide di rendere omaggio ad uno dei suoi maggiori ispiratori, H.P. Lovecraft, unendone la figura a quella dello scrittore Stephen King, per il quale già nel 1983 aveva trasposto Christine – La macchina infernale.
Il risultato è Il Seme della Follia (In the Mouth of Madness), film dal budget importante che arriva dopo il flop de Le avventure di un uomo invisibile, ma che lascia perplessi critica e fan non riscuotendo il successo dovuto e l’incasso previsto.
Film controverso, è un piccolo gioiello di sceneggiatura, citazioni e metanarrativa, che andrebbe rivisto a più riprese per riuscire a coglierne le sottigliezze e la cura dei dettagli; non a caso la stessa locandina lo definisce come “Il capolavoro del maestro della paura”, ma troppo pochi sono riusciti ad apprezzare l’intento e l’ambizione di Carpenter.
Insieme a La Cosa (The Thing, 1982) e Il Signore del Male (Prince of Darkness, 1987) forma la cosiddetta “Trilogia dell’Apocalisse“, un insieme di tre film dai finali escatologici e aperti che si interrogano sul destino dell’essere umano con prospettive e minacce tra loro molto diverse.
Ibridando Lovecraft e King, Carpenter unisce l’immaginario e l’inquietudine del primo alla contemporaneità e popolarità del secondo, realizzando il personaggio di Sutter Cane, che proprio con Stephen King ha una lontana e allusiva assonanza. I tre scrittori sono inoltre accomunati dal proprio luogo di origine, il New England: Lovecraft ha vissuto nel Rhode Island, King nel Maine e Cane, si scoprirà, a Hobb’s End in una non ben identificata cittadina nel centro del New Hampshire.
La pellicola si apre con John Trent (Sem Neill) richiuso in un centro di igiene mentale che racconta, tramite la struttura tanto cara a Lovecraft del flashback, la propria storia allo psichiatra che lo ha in cura.
Tutto ha inizio quando lo smaliziato investigatore viene ingaggiato dal direttore dalla Arcane Publishing, l’editore Harglow (Charlton Heston), per ritrovare l’autore horror Sutter Cane (Jurgen Prochnow); lo scrittore è infatti misteriosamente scomparso poco prima di spedire all’editore gli ultimi capitoli del suo ultimo romanzo ormai in avanzata fase di promozione e in spasmodica attesa da parte dei fan.
Trent, anche se dapprima diffidente, legge i sei best seller di Cane, che lentamente iniziano a diventare incubi a tratti vividi, e scopre dove si nasconde lo scrittore: proprio a Hobb’s End, una cittadina del New Hampshire dove si reca con l’assistente dell’editore Harglow, Linda Styles (Julia Carmen). Dal loro arrivo in città, realtà e finzione iniziano ad fondersi, indissolubilmente, come se le creature e le opere di Cane prendessero vita…
Numerosi, sottili e a volte sfuggevoli sono i riferimenti a Lovecraft nell’intero film, come nel caso dei quadri nello studio dell’editore Harglow, e che ricorrono in particolare nei contenuti dei romanzi di Cane. Nell’analisi che segue di tali opere, ogni breve descrizione contiene il titolo e la copertina originale di ogni opera, corredato da una traduzione delle frasi promozionali presenti nell’intero paratesto, un chiarimento dei riferimenti più o meno espliciti a Lovecraft e King e un estratto, tratto dalla quarta di copertina, sulla trama degli stessi volumi.
1.
The Whisperer in the Dark
“Why are you whispering? … because the walls have ears”
Colui che sussurra nell’Oscurità
“Perché stai sussurrando? … perché i muri hanno orecchie”
È un chiaro riferimento a The whisperer in the Darkness (Colui che sussurrava nelle tenebre) del 1930. Narra del giovane Cody, un nativo americano che ha fatto di tutto per dimenticare le sue origini, e del risveglio di un male insieme con le creature che vivono nella natura; solo la magia sciamanica potrà permettere a Cody di salvare sé e la sua amata, ma per riuscirci dovrà riscoprire le proprie origini e gli antichi insegnamenti indiani.
“Welcome you to the place where nightmares are born and death comes in a whisper”
“Benvenuti nel luogo dove gli incubi sono nati e la morte viene in un sospiro”
2.
The Feeding
“There’s something very, very wrong with the children in this town…”
Il Nutrimento
“C’è qualcosa di molto, molto malvagio nei bambini in questa città…”
Tratto dal racconto Children of the Corn (I figli del grano, 1977) di Stephen King, The Feeding è legato alle vicende del film ed in particolare all’arrivo presso la Chiesa Nera, chiesa tra l’altro realmente esistente a Markham in Ontario con il nome di The Cathedral of the Transfiguration, chiesa di influenza Bizantina e afferente alla Chiesa Cattolica. E’ la storia di Jack Sullivan, divorziato, che dall’arrivo per le vacanze dei piccoli figli Max e Amanda inizia a vederli mutare in qualcosa di sempre più crudele e violento, così come tutti gli altri bambini della città: un male oscuro e lovecraftiano, identificato nella copertina da un simil-Cthulhu si sta lentamente impossessando di loro e si sta diffondendo come un contagio.
“Six-year-old Josh Tanner linked his dog scout, but the little beagle didn’t taste nearly good as Mary Walker’s cat… you may never want to babysit again”
“Sei anni, Josh Tanner apprezza il suo cane da fiuto, ma il piccolo beagle non ha lo stesso sapore del gatto di Mary Walker… Non vorrai fare mai più di nuovo la babysitter”
3.
The Thing in the Basement
“Just when you thought the basement was safe…”
La Cosa nello Scantinato
“Proprio quando pensi che lo scantinato sia sicuro…”
Tratto da The Thing in the Doorstep (La cosa sulla soglia) del 1933, racconta la storia di Lauren che torna a vivere con i suoi genitori, ma lentamente scopre che il nuovo inquilino non è né amichevole né umano quanto possa sembrare; l’orribile essere ha invece scelto proprio lei come genitrice per la sua progenie parassitica. Il mostro di questo libro è il primo a prendere vita a Hobb’s End, impersonato dall’albergatrice, la signora Pickman, nome tratto a sua volta dal racconto Pickman’s Model (Il modello di Pickman) del 1926. Inoltre vanta in quarta di copertina un commento nientemeno che di Hannibal Lector (sì, “lectOr” per motivi di copyright), che recita: “Ancora una volta Mr.Cane mi ha fatto dormire con la luce accesa”.
“It knows no fear, it has no weakness, it lives to kill. Whatever you do, don’t go downstairs!”
“Non conosce paura, non ha debolezza, vive per uccidere. Qualunque cosa tu faccia, non scendere le scale!”
4.
The Hobb’s End Horror
“he’s back…”
Orrore a Hobb’s End
“è tornato…”
Non è dato sapere l’ordine di uscita dei libri di Cane, ma di certo The Hobb’s End Horror è il penultimo, proprio in virtù della quarta di copertina che preannuncia l’uscita del nuovo romanzo: In the Mouth of Madness. Chiaramente ispirato a The Dunwich Horror (L’orrore di Dunwich) del 1929, il nome della città è tratto dal film Quatermass and the Pit (L’astronave degli esseri perduti) del 1967 nome (Martin Quatermass) che Carpenter aveva già sfruttato quale suo pseudonimo come sceneggiatore de Il Signore del Male. Inoltre, come se non bastasse, Orrore a Crouch End è il titolo di una raccolta che contiene il romanzo breve a tema Lovecraftiano intitolato proprio Crouch End, di Stephen King, pubblicato guarda caso nel New Tales of Cthulhu Mythos del 1980. Hobb’s End è una dormiente e tranquilla cittadina coloniale, ideale per il ritiro di Carl e Helen Pickman, che hanno sempre sognato di creare un piccolo Bad & Breakfast; ma c’è qualcosa che sta facendo ammalare Carl allo stomaco e che sta trasformando sua moglie in The Thing in the Basement precedentemente citata.
La frase che segue, tratta dalla quarta di copertina dello pseudobiblia, è una citazione del film Phantasm (Fantasmi) del 1979 di Don Coscarelli, che riporta in locandina la stessa identica frase.
“If this book doesn’t scare you to death, you’re already dead”
“Se questo libro non ti spaventa fino alla morte, tu sei già morto”
5.
Haunter out of time
“Out of time? No, just dead on”
L’Abitatore fuori dal tempo
“Fuori dal tempo? No, solo morto”
E’ l’incrocio tra il racconto The Haunter of the Dark (L’abitatore del buio) del 1935 e il romanzo The Shadow out of Time (L’ombra venuta dal tempo) dell’anno precedente. Questo “frequentatore”, questa cosa non bene identificata, ha preso possesso dello stesso Sutter Cane e probabilmente è proprio lei il legame con i Grandi Antichi di Lovecraft, capace di dargli il potere di rendere la sua scrittura reale.
L’Abitatore è un mostro simbiotico che si nutre delle emozioni primordiali, raggiungendo l’estasi praticando la tortura nei confronti della miseria umana. Piaghe e pestilenze, guerre e carestie… nel corso della sua storia, fin dagli albori della civiltà, l’umanità è stata devastata da terribili tragedie e, in ogni occasione, era lì per nutrirsi di dolore e la sofferenza. L’ora del male è giunta, una tempesta di tormento e di terrore sta arrivando e con essa arriva l’Abitatore. Nessun uomo, donna o bambino è al sicuro, solo i più forti sopravvivranno, … ma sopravvivere come che cosa?
“The Weather Bureau is calling it, ‘The most Vicious storm of the century’, they don’t know how right they are”
“Il centro metereologico l’ha chiamata ‘la tempesta più cattiva del secolo’, non sanno quanto hanno ragione”
6.
The Breathing Tunnel
“Claustrophobic, and out of breath… something’s inside”
Il Tunnel che Respira
“Claustrofobico e senza respiro… c’è qualcosa dentro”
Anch’esso privo di riferimenti diretti, The Breathing Tunnel rappresenta il collegamento tra l’altrove cosmico dove il male primigenio era rinchiuso e la nostra realtà; il tunnel attraverso il quale John Trent scappa inseguito da orrori inenarrabili. Il romanzo narra di un labirinto cavernoso usato in antichità dagli schiavi del sud per raggiungere la libertà, oramai chiuso perché pericolante, e di alcune leggende secondo le quali gli stessi cunicoli conducano nelle viscere della terra. Jesse Washington, il protagonista, scopre che il labirinto in realtà non era stato sigillato per tenere la gente fuori, ma per mantenere “qualcosa” dentro; qualcosa che è rimasto solo e affamato per moltissimi anni e che ora sta cercando di uscire in superficie per cacciare e sfamarsi. Jesse inizia così a credere alle antiche storie, ma potrebbe essere troppo tardi…
“The reigning king of horror is about take you to hell… hang for your life”
“Il re dell’horror sta cercando di portarvi all’inferno… tenetevi stretti la vostra vita”
7.
In the Mouth of Madness
“Sutter Cane takes us home to Hobb’s End for the final confrontation.”
“This time no one gets out alive… and that includes you!”
Nelle Fauci della Follia
“Sutter Cane ci porta a casa a Hobb’s End per lo scontro finale.”
“Questa volta nessuno ne uscirà vivo … e questo include te!”
Si parla di quest’opera in brossura con il nome di Nelle “Fauci” della Follia, mentre il film è conosciuto come Il “Seme” della Follia; il titolo originale, In the Mouth of Madness, è un richiamo al romanzo breve di Lovecraft At the Mountains of Madness (Le Montagne della Follia) del 1931. Nelle sue pagine, l’opera apocalittica di Cane descrive ciò che lo spettatore ha appena visto: parla della fine di tutto, che comincia a Hobb’s End, con il male che si impossessa della città a partire dai bambini (si veda The Feeding – Il Nutrimento).
Lentamente l’epidemia si diffonde e tutti gli abitanti, che iniziano a trasformarsi in creature senza più niente di umano. Cane ha fatto “qualcosa” nella Chiesa Nera: ha aperto il Santuario del male primigenio che era sepolto in quel luogo sconsacrato. Con il potere derivatogli del parassita/simbionte di Haunter out of time, il romanziere ha acquisito la capacità di far perdere ai suoi lettori la percezione di cosa sia realtà e cosa sia fantasia; grazie alle ispirazioni del demone trascritte nei suoi libri, la gente inizia così a credere in lui più che nella stessa Bibbia, dando vita a un nuovo credo. Attraverso questa fede nelle sue opere, “le creature” possono cominciare il loro viaggio di ritorno sulla terra attraverso The Breathing Tunnel, per diventare esseri reali e impossessarsi del nostro mondo.
Ondate di follia avvolgono il pianeta… le persone “cambiano”, mutano in creature infernali; le stesse creature che dominavano l’universo milioni di anni prima dell’uomo; le stesse orribili creature che Cane con i suoi libri è riuscito a riportare in vita!
“You must try reading my new one. The others have had quite an effect… but this one will drive you absolutely mad”
“Dovrebbe leggere quello nuovo… Gli altri libri hanno fatto una certa sensazione… ma le assicuro che questo farà letteralmente impazzire”
E tu? Hai mai letto Sutter Cane?
Buona lettura da Marc Welder
Link all’articolo per Thriller Magazine
Seconda edizione per Il Seme Della Follia, il Blog italiano dedicato al cinema di John Carpenter – Parte 1 e Parte 2
Complimenti per l’articolo, molto interessante!
Segnalo solo un piccolo errore riguardo a The Feeding:
la quarta di copertina del libro in realtà recita “Six-year-old Josh Tanner LIKED his dog scout, but the little beagle didn’t taste nearly good as Mary Walker’s cat”, quindi non ha legato il suo cane ma se l’è mangiato e gli è pure piaciuto, anche se non quanto il gatto.
Grazie per la segnalazione, Paolo.
Ho provveduto a correggere 😀
Uno dei film più belli del Maestro. Possiedo la sua filmografia quasi completa (mi manca solo il lungometraggio su Elvis). “Il Seme della Follia”, a mio avviso, è tra i vertici del Cinema di Carpenter, accanto ad altri capolavori come “Distretto 13: Le Brigate della Morte”, “The Fog”, “1997 Fuga da New York”, “La Cosa”, “Il Signore del Male”, e il sottovalutato “Essi Vivono”.